DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI
Disforia e sindrome maniacale come anomala iperattività generale
della persona che la porta a compiere azioni pericolose.
I DISTURBI DELL'UMORE
I disturbi bipolari rappresentano un gruppo di disordini della personalità caratterizzati dall’alterazione patologica del tono dell’umore. La parola, che significa liquido che si trova in un corpo organizzato, veniva usato fin dall'antichità nella dottrina risalente a Ippocrate (ca. 400 a.C.) per indicare i correlati organici e fisiologici che si consideravano connessi a quattro temperamenti di base della personalità sana: collerico, sanguigno, flemmatico e malinconico, ma nel tempo il termine è rimasto ad indicare semplicemente le alterne polarità del carattere. Le alterazioni patologiche del tono dell’umore andranno dal polo estremo della depressione caratterizzata da tristezza, calo della spinta vitale e ideazioni pessimistiche fino a pensieri autolesivi, attraverso l'umore misto della disforia caratterizzata dall'alternanza tra sintomi depressivi e maniacali, fino al polo opposto della sindrome maniacale caratterizzata da eccessiva euforia, logorrea, aumento della velocità del pensiero fino a sfociare in sintomi psicotici come i deliri.
Quadro
A differenza dei disturbi depressivi segnati dall'unica polarità depressiva, i disturbi bipolari sono caratterizzati in generale dall'alternanza tra periodi di umore maniacale e periodi depressivi.
Sintomi generali e durata
La sindrome maniacale consiste in un'anomala iperattività generale della personalità che spinge la persona a compiere azioni pericolose per sé o per gli altri. Essa è caratterizzata da:
tono dell'umore eccessivamente euforico o irritato nettamente distinguibile da quello abituale
impulso o attività diretta in maniera abnorme ed insistente ad uno scopo determinato
la compresenza di almeno altri tre dei seguenti sintomi: autostima ipertrofica e megalomane, percepito aumento della velocità nel passaggio da un pensiero all'altro, logorrea, ridotto bisogno di sonno rispetto alla norma, forte distraibilità a causa di stimoli esterni irrilevanti, agitazione psicomotoria o incremento dell’attività diretta ad uno scopo, facile ed eccessivo coinvolgimento in azioni potenzialmente pericolose che induce a compiere azioni bizzarre, spese eccessive, comportamenti disinibiti, fino ad agire deliri veri e propri.
il disturbo dev’essere tale da compromettere le relazioni sociali e l’attività lavorativa, oppure da mettere a rischio la propria o altrui incolumità
non dev'essere comunque conseguenza dell’assunzione di sostanze, di trattamenti sanitari, o di una condizione patologica del corpo.
Disturbo Bipolare I: è dato dal verificarsi della sindrome maniacale per almeno sette giorni consecutivi, mentre può eventualmente essere seguita o meno da uno o più episodi ipomaniacali o depressivi.
Disturbo Bipolare II: è caratterizzato dall'alternanza di un episodio ipomaniacale (meno intenso per caratteristiche e durata rispetto alla sindrome maniacale) e di una sindrome depressiva
Ciclotimia: potendo escludere qualsiasi altra diagnosi psichiatrica, è caratterizzata dalla numerosa ripetuta alternanza, nell’arco di due anni (un anno per i minori), e con intervalli non superiori a due mesi tra un episodio e l'altro, tra alcuni soltanto dei sintomi costitutivi delle sindromi ipomaniacale e depressiva, senza che queste ultime si siano verificate per intero.
Disturbo Bipolare indotto da sostanze: quando l’alterazione del tono dell’umore è attribuibile solamente a farmaci o sostante assunte dal paziente.
Conseguenze
Provoca vulnerabilità, difficoltà nell’interazione sociale e scarsa efficienza o produttività personale.
Causa
La persona non riesce a contestualizzare e a collegare in maniera realistica, saggia e coerente i fatti che gli suscitano ansia e paura con i suoi comportamenti.