DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E DISTURBI CORRELATI

Pensieri,  immagini, sentimenti o impulsi incontrollabili che spingono

ad agire comportamenti o pensieri ripetitivi.

 

QUADRO
Le ossessioni sono pensieri ricorrenti e persistenti, sollecitazioni della volontà, o immagini vissute come indesiderate e intrusive che si impongono alla coscienza, mentre le compulsioni sono comportamenti ripetitivi o atti mentali incontrollabili che la persona agisce in risposta ad un'ossessione o nel rispetto di regole che la persona sente di dover rispettare in maniera rigida.

A volte vengono vissute come reazione di fronte a determinate preoccupazioni, spesso come abitudine a compiere gesti ripetitivi (alopecia da strappo dei capelli, escoriazioni da stuzzicamento della pelle etc.) che la persona cerca inutilmente di abbandonare. A volte l'azione è preceduta e favorita da uno stato di tensione, e seguita da uno stato di piacere e gratificazione dopo averla compiuta.  Invariabilmente, la persona vive emozioni sgradevoli di disgusto e di colpa che la inducono fare il possibile per rassicurare sé stessa e riuscire a gestire il disagio, proprio attraverso la ripetizione del comportamento. In alcuni casi il disturbo ossessivo-compulsivo e correlato a condizioni fisiopa-tologiche o a trattamenti sanitari.

 

Sintomi generali

Generalmente il disturbo riguarda i seguenti ambiti:

 contaminazione: riguarda non solo lo sporco usuale, ma può riguardare anche urine, feci, sangue e siringhe, carne cruda, persone malate, genitali, sudore, e persino saponi, solventi e detersivi contenenti sostanze chimiche, tutte sostanze con cui la persona cerca di non entrare assolutamente in contatto attraverso lo studio e l'adozione di complesse strategie e accorgimenti abnormi.

 controllo: implica controlli inutili, ripetuti e prolungati volti a prevenire o riparare temute disgrazie o incidenti, come ad esempio controllare se si è chiuso il rubinetto del gas e dell’acqua, le porte e le finestre di casa, le portiera dell'automobile etc.

ossessivi puri: sono pensieri o immagini di scene in cui la persona si vede attuare comportamenti privi di senso, indesiderati e inaccettabili, pericolosi o socialmente sconvenienti come ad es. aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali o pedofilici, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care etc.

 superstizione e da compulsione mentale: è caratterizzato dalla necessità di fare o non fare determinate cose, di pronunciare o non pronunciare parole, di vedere o non vedere certe cose (es. carri funebri, cimiteri, manifesti mortuari), certi numeri o colori, di contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, di ripetere o non ripetere particolari azioni il “giusto” numero di volte, di compiere un determinato rituale mentale, in ogni caso in funzione che accada o non accada il contenuto del pensiero ossessivo.
 ordine e simmetria: consiste in una sgradevolissima sensazione di coazione ad agire e di disagio, sia se non si eseguono certi movimenti con il corpo (es. camminare seguendo le linee di congiunzione del selciato, o seguire con un dito il contorno di un mobile) sia di fronte al disordine, all'asimmetria di oggetti o ambienti, per cui ad es. libri, fogli, penne, asciugamani, cd, abiti, stoviglie, tazzine, devono essere perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica, per cui la persona è spinta a passare anche ore a sistemare il tutto per poter ristabilire la serenità e l'equilibrio.
 accumulo: spinge a non voler buttare nulla ma piuttosto ad accumulare qualunque oggetto anche rotto (es. riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, asciugamani di carta usati, confezioni di alimenti) sia per l'avvertita difficoltà a disfarsene sia a volte per impulso di andare a cercare oggetti per strada. L'accumulazione quindi è indipendente dal valore dell'oggetto ed è motivato dalla sofferenza che nasce alla sola idea di doversene disfare

 dismorfofobia: è una forma particolare di ossessione che riguarda la preoccupazione eccessiva e irrazionale di avere una parte del proprio corpo difettosa o deforme.


Durata
Particolare attenzione va prestata alla durata della condizione che si protrae tra alti e bassi per mesi, specie in concomitanza con sindromi da stress, ed è caratterizzata dal trascorrere oltre la metà della giornata nell’ambito dei medesimi pensieri disfunzionali.


Conseguenze
Può compromettere pesantemente la qualità della vita . Può comportare difficoltà nell’interazione sociale, isolamento, incapacità nell'adempimento della responsabilità genitoriale, scarsa efficienza o produttività personale, ritardo negli studi etc..


Causa
La persona soffre un indebolimento della volontà, generalmente conseguenza di problematiche risalenti nel tempo, mai o non adeguatamente curate, che hanno dato luogo a sindromi di ansia o tic.

DISMORFOFOBIA

La dismorfofobia è una forma particolare di ossessione che colpisce donne e uomini e nasce dalla preoccupazione eccessiva e irrazionale che una parte del proprio corpo sia difettosa o deforme, indipendentemente dalla consapevolezza che la preoccupazione sia infondata.


Sintomi generali

Preoccupazione per uno o più difetti estetici non oggettivi ed osservabili oppure tali da apparire ad un'osservatore esterno lieve o irrilevanti.
A causa di queste preoccupazioni, la persona mette in atto ripetutamente comportamenti quali ad es. controllarsi allo specchio, esagerata cura di sé, stuzzicamento della pelle, bisogno di rassicurazione e conforto) o azioni mentali come per es. confrontando il proprio aspetto con quello altrui, in risposta alle preoccupazioni per il proprio aspetto esteriore.
La preoccupazione causa una vera e propria angoscia oppure un danno clinicamente significativo nell'ambito dell'interazione sociale, professionale o simili.
La preoccupazione per il proprio aspetto fisico non riguarda un disturbo di alimentazione legato al peso corporeo.


Conseguenze

Improvvisa inabilità nello svolgimento di un qualsiasi compito. Deterioramento della qualità della vita per possibili problemi di interazione sociale, di efficienza e produttività personale. Aggravamento degli stati di stress, ansia e depressione, anche per l’insistere in indagini mediche sul presunto pericolo di vita. In particolare, si possono sviluppare timori irrazionali o fobie per situazioni, condizioni o ambienti nei quali l’attacco si è manifestato e che pertanto si cerca di evitare, come ad esempio guidare l’automobile, andare a fare la spesa, fare una passeggiata nel bosco etc.. Chi ha sperimentato il risveglio angosciante da panico notturno può temere di andare a dormire rischiando un esaurimento fisico.