DISTURBI DA USO DI SOSTANZE
Problematiche connesse all'abuso o dipendenza psicofisiologica
da alcol, caffeina, tabacco, cannabis, allucinogeni etc.
QUADRO
La persona abusa o ha sviluppato una vera e propria dipendenza psicofisiologica da l'alcol, caffeina, tabacco, cannabis, allucinogeni, inalanti, oppioidi, sedativi, ipnotici, ansiolitici, stimolanti quali anfetamine, cocaina e simili o altre sostanze anche sconosciute. Accanto all'abuso e alla dipendenza abbiamo i disturbi da intossicazione e da astinenza.
Le sostanze ad effetto farmacologico tendono ad attivare direttamente il sistema biochimico cerebrale cosiddetto di “ricompensa”, implica-to nel rafforzo dell’azione e nei meccanismi della memoria: quando l’assunzione della sostanza è ecces-siva in rapporto alle caratteristiche fisiologiche, funzionali e psico-cognitive della persona, produce una tale attivazione del meccanismo della ricompensa che la persona semplicemente trascura o ignora del tutto qualunque altra normale attività. Pertanto, non sono più l’esercizio delle facoltà superiori della coscienza ed i comportamenti adattivi ad attivare direttamente le vie di ricompensa, ma la semplice assunzione o l’abuso nell’assunzione di sostanze psicoattive, attra-verso meccanismi diversi capaci di inibire le risorse di autocontrollo della persona nel vietare a sé stesso il piacere che ne deriva.
Individui con livelli più bassi di autocontrollo - non adeguatamente rilevati e corretti nell’età della crescita, anche in presenza di eventuali danni ai meccanismi psicofisiologici inibitori del sistema nervoso - possono risultare fortemente predisposti a sviluppare questa tipologia di disturbi anche prima di qualsiasi assunzione della sostanza.
Sintomi generali e durata
Il disturbo è lieve in presenza di 2 o 3 sintomi sotto indciati nell’arco di 12 mesi, moderato tra 4 e 5 sintomi, e grave da 6 in su; ma anche in funzione delle variazioni quantitative o di frequenza nell’assun-zione della sostanza valutate direttamente dalla persona interessata, dall’esperto, dall’osservazione clinica o da test biologici. I sintomi sono:
Compromissione della capacità di controllo sulla sostanza, spesso segnale di una imminente ricaduta, che può arrivare fino al desiderio o all'impulso irrefrenabile:
1) la sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dalla persona stessa;
2) desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza;
3) una grande quantità di tempo viene spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza o ad assumerla (per es., fumando “a catena”) oppure a riprendersi dai suoi effetti;
4) desiderio intenso per l’uso della sostanza (craving) specialmente in contesti di tempo e di luogo in cui essa è solitamente accessibile;
La compromissione delle attività sociali normali, famigliari o degli svaghi preferiti:
5) l’uso ricorrente della sostanza causa un fallimento nell’adempimento dei principali obblighi e responsabilità personali rispetto al proprio ruolo, sul lavoro, a scuola o in famiglia;
6) uso continuativo della sostanza nonostante la presenza di persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dai suoi effetti;
7) a causa dell’uso della sostanza vengono abbandonate o ridotte importanti attività sociali, lavorative o ricreative;
La presenza di un rischio, tale da mettere in evidenza l'incapacità della persona nell'astenersi dall'usare la sostanza nonostante le difficoltà che essa provoca ed il rischio che si corre:
8) uso ricorrente della sostanza in situazioni nelle quali è fisicamente pericolosa (es. guida dell'auto);
9) uso continuato della sostanza nonostante la consapevolezza di un problema persistente o ricorrente, fisico o psicologico, che è stato probabilmente causato o esacerbato dalla sostanza.
CRITERI FARMACOLOGICI (criteri A e B)
10) TOLLERANZA, definita da uno dei seguenti criteri: A) necessità di dosi marcatamente più elevate della sostanza per raggiungere l’intossicazione o l’effetto desiderato; B) sensibile diminuzione del livello di soddisfazione in presenza dell’uso della quantità abituale di sostanza. Come la sensibilità iniziale, anche lo sviluppo di tolleranza alla sostanza varia notevolmente fra individui in funzione delle caratteristiche personali.
11) ASTINENZA, manifestata da uno dei seguenti criteri: A) sindrome da astinenza tipica di una specifica sostanza; B) necessità di assumere la sostanza o un suo equivalente per riuscire ad attenuare o evitare la comparsa dei sintomi da astinenza. La sindrome da astinenza si presenta a seguito di interrotto uso prolungato ed intenso della sostanza, quando la sua concentrazione nel sangue o nei tessuti comincia a diminuire.
La remissione precoce è data dalla scomparsa dei sintomi (ad eccezione del craving) per almeno 3 mesi consecutivi, mentre la remissione protratta dura per almeno 12 mesi.
Conseguenze
Vulnerabilità, rischio di sviluppare o peggiorare disturbi psicologici e psichiatrici, difficoltà nell’intera-zione sociale e scarsa efficienza o compromissione della produttività personale, sociale, scolastica e lavorativa.
Causa
E' in via generale correlata ad uno scarso sviluppo o indebolimento di base della volontà, ma anche alla compromissione specifica nel regolare funzionamento biochimico del sistema nervoso centrale.