DISTURBI D'ANSIA
Sensazioni e pensieri persistenti e ricorrenti di pericolo e paura
accompagnati da sintomi psicologici e reazioni fisiologiche specifiche.
ANSIA GENERALIZZATA
Quadro
Consiste in una persistente condizione di malessere ricorrente nel tempo, caratterizzata da sensazioni, emozioni e pensieri di pericolo e paura, accompagnate da sintomi psicologici e reazioni fisiologiche specifiche.
Sintomi generali
Sintomi psicologici: irritabilità, crisi di riso o di pianto, irrequietezza degli arti, ruminazione e stanchezza mentale, pessimismo e negatività, difficoltà di concentrazione e vuoti di memoria, incapacità a rilassarsi e paura di perdere il controllo di sé che può arrivare fino alla paura di avere paura.
Sintomi fisiologici: difficoltà ad addormentarsi o a dormire, stanchezza mattutina, problemi di stomaco, aerofagia e meteorismo, tachicardia e palpitazioni, respirazione affannosa o ridotta, tensione muscolare anche cronica, vertigini e capogiri, fino a nausea, vomito e diarrea.
Durata
Particolare attenzione va prestata alla durata della condizione di malessere che si protrae tra alti e bassi per mesi, specie in concomitanza con sindromi da stress, ed è caratterizzata dal trascorrere oltre la metà della giornata nell’ambito dei medesimi pensieri disfunzionali.
Caratteristiche
Ansia e paura sono aspetti del più generale fenomeno del nervosismo, caratteristica fondamentale e costante della crisi dell’uomo contemporaneo, strettamente correlata agli sconvolgimenti individuali e sociali che il mondo delle macchine, l’industrializzazione, l’economia mondiale e l’alterazione della catena alimentare derivante dall’inquinamento stanno provocando sui ritmi e le condizioni di vita tradizionali della civiltà. L’individuo ansioso perde la capacità di capire il mondo, di orientarsi nella vita e quindi di riuscire ad affrontare le difficoltà, al punto che “perdendo colpi” comincia a ripiegarsi su sé stesso, a volte senza nemmeno rendersene conto, cominciando a preoccuparsi di cose lontane e irrilevanti rispetto alla sua situazione, ad esempio: potrebbe accadermi una disgrazia, potrei non riuscire a laurearmi, potrei rimanere senza soldi etc.. Qualcun'altro si concentrerà troppo su sé stesso lasciandosi sfuggire delle opportunità con pensieri del tipo: non riuscirò a controllare questa preoccupazione … non smetterò mai di preoccuparmi. Un terzo sarà indotto a pensare che il suo preoccuparsi esprime la sua eccezionale capacità di far fronte alla vita e di risolvere i problemi: se mi preoccupo per il peggio, sarò più preparato ad affrontarlo…, se smettessi di preoccuparmi e succedesse qualcosa di brutto, mi sentirei responsabile…, se continuerò a preoccuparmi, prima o poi saprò cosa è meglio fare…, le preoccupazioni mi aiutano a tenere sotto controllo la mia ansia etc.. O addirittura finirà per provare paura di provare paura innescando un circolo vizioso che, attraverso un peggioramento dell’umore, andrà ad aggravare i sintomi e a peg-giorare inesorabilmente la qualità della sua vita: la paura di non riuscire a superare l’ansia e la paura mi fa temere di impazzire.
Strategia tipica ma fallimentare della persona ansiosa è caratterizzata dal tentativo, alla lunga fallimentare, di aggrapparsi ai riferimenti ed ai riscontri che gli sono più congeniali, in base alla personalità e alla sua intelligenza, per affrontare e gestire il suo problema d’ansia, dalla ricerca di rassicurazioni dirette sulla fonte d’ansia, dall'evitamento di situazioni o persone, dal perfezionismo o dal rinvio di scelte e attività, dalla negazione delproblema o da strategie compensatorie attraverso la gratificazione di sé.
Causa
La persona non riesce a contestualizzare correttamente il suo problema, né a collegare in maniera realistica, coerente e saggia i fatti che gli suscitano ansia e paura con i suoi comportamenti.
Conseguenze
Provoca vulnerabilità, difficoltà nell’interazione sociale e scarsa efficienza o produttività personale.