ALTRE CONDIZIONI RILEVANTI

Prevenzione, valutazione, sostegno

e counselling per problematiche psicologiche individuali e di gruppo.

 

QUADRO
Non si tratta di disturbi psichiatrici ma di problematiche che possono giustificare a vario titolo l'intervento ed il supporto in favore delle persone coinvolte, nei seguenti ambiti:

 Educazione familiare, anche in presenza di soggetti affetti da disturbi psichiatrici: problemi di relazione e da allontanamento tra figli e genitori o titolari della responsabilità genitoriale, effetti negativi legati a conflitti nei rapporti parentali (per esempio, alti livelli del conflitto, lutti, disprezzo etc.).

 Rapporti coniugali e simili, quando la qualità del rapporto è fondamentale per favorire l'ottimale decorso, la prognosi e il trattamento di un disturbo psichiatrico o comunque sanitario.

 Convivenza, interruzione per problemi di relazione, di separazione o divorzio.
 Emotività, legata ad un alto livello di espressione dell'emotività all'interno della famiglia, generalmente per forme di rifiuto, ostilità, eccessivo coinvolgimento emozionale ed umorale, o critica sistematica generalmente rivolti ad un componente della famiglia interessato da una problematica sanitaria.

 Lutto, quale reazione alla morte di una persona cara sotto forma di dei sintomi caratteristici di un episodio depressivo maggiore come ad es. tristezza, insonnia, scarso appetito e perdita di peso.

 

ABUSI E MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA

Possono emergere durante la diagnosi di un disturbo psichiatrico, possono influenzare la diagnosi stessa e la risposta al trattamento.

 

Abuso e maltrattamento del minore

 abusi fisici sono lesioni fisiche non accidentali che vanno dalle contusioni minori alla morte da parte di famigliari o di terzi;

 abuso sessuale: comprende qualsiasi atto sessuale sul minore o il suo sfruttamento anche in assenza di contatto fisico destinato a fornire gratificazione sessuale ad un genitore o altra figura di riferimento; il maltrattamento del minore è dato anche dalla semplice omissione di cura e assistenza el genitore o di figura assimilata, capace di privare il minore della possibilità di soddisfare necessità fondamentali legate alla sua età ed i relativi obiettivi, oppure l'abbandono, la mancata vigilanza, inadeguatezza nel soddisfare le esigenze affettive ed intellettuali, o l'istruzione minima, le cure mediche, il nutrimento, il riparo e l'abbigliamento;

 abuso psicologico infantile: è dato da atti verbali o simbolici non accidentali commessi dal genitore o assimilato che risultano, o potenzialmente possono risultare, psicologicamente dannose per il minore, quali ad es. rimproveri, critiche, umiliazioni, vessazioni, minacce, nuocere o abbandonare — e relative minacce — a persone o cose care al minore; costringimenti fisici e ambientali del minore, come ad es. legare gli arti, chiudere in un armadio etc., indicarlo come capro espiatorio, costringerlo ad infliggere dolore a se stesso o sottoporlo ad una disciplina eccessiva anche in rapporto all'età sia attraverso mezzi fisici che morali.

 

Abusi e maltrattamento dell'adulto

E' considerato tale se generalmente non è passato un anno ed è avvenuto nei confronti del coniuge o assimilato.

 violenza fisica è tale anche se semplicemente evoca una paura significativa in chi la subisce.

 violenza sessuale: può derivare anche dalla coercizione psicologica o morale per costringere a compiere o subire un atto qualsiasesi atto sessuale contro la volontà, anche se l'atto non è stato completato, e anche se chi li subisce non è in condizioni di esprimere il consenso.

 

maltrattamento è privare il partner non autosufficiente e dipendente dall'altro partner per la cura o per l'assistenza nello svolgimento delle attività quotidiane, della possibilità anche in via omissiva, di soddisfare esigenze fondamentali e dei relativi obiettivi, o determinare il rischio di danni fisici o psicologici per il partner non autosufficiente.

 

  abuso psicologico del coniuge o assimilato comprende gli atti verbali o simbolici non casuali che risultano, o possono ragionevolmente risultare, significativamente dannosi per l'altro coniuge, quali rimproveri, umiliazioni, interrogatori, limitazioni della libertà personale, impedire l'accesso della vittima a forme di assistenza ad es. legale, assistenziale, protettiva o medica minacciando la vittima di danni fisici o aggressioni sessuali; danneggiare o minacciare di nuocere a persone o cose care alla vittima; limitazione ingiustificata dell'accesso o dell'uso delle risorse economiche a danno della vittima; isolamento della vittima dalla sua famiglia, dagli amici o dalle risorse assistenziali; stalking, ves-sazioni o tentativi di plagio come ad esempio tentare di far credere alla vittima che è diventata pazza.

  abuso dell'adulto da parte di chi non è coniuge o partner intimo: possono consistere naturalmente in ogni tipo di maltrattamento fisico, sessuale o emotivo come sopra indicato.

ALTRE PROBLEMATICHE

Le seguenti problematiche assumono rilevanza quando sono conseguenza diretta di un problema psichiatrico o quando influenzano la diagnosi, il trattamento o la prognosi. In generale posso riguardare problemi educativi, occupazionali, di abitazione e coabitazione, economici, del contesto sociale, giuridici e penali, i rapporti con il SSN, il vissuto personale, possono essere legati a circostanze specifiche di vita e di aderenza a cure e trattamenti sanitari:


 Alfabetizzazione: mancato accesso alla scolarizzazione, anche per tramite dell’educazione paterna, prestazioni scolastica insufficiente, problema di disciplina e contrasti con gli insegnanti, con il personale scolastico o con gli altri studenti (bullismo etc.) e simili.


 Occupazione e ambiente di lavoro: ricerca del lavoro e disoccupazione, cambiamento dell'occupazione, incertezza sulle scelte di carriera; rischio o minaccia di perdere il posto di lavoro; insoddisfazione professionale e lavoro stressante; molestie sessuali nell’ambiente di lavoro, contrasti e difficoltà con il titolare, dirigenti, supervisori, collaboratori e simili; contesti lavorativi non congeniali o ostili; qualunque altro fattore di stress psicosociale legato al lavoro.


 Abitazione: è da considerarsi priva di alloggio la persona la cui principale dimora notturna è un ricovero di fortuna, è priva del necessario riscaldamento oppure è un rifugio per sfuggire alla violenza domestica, uno spazio pubblico (ad es. tunnel, stazione), un edificio non destinato ad uso residenziale (struttura abbandonata, fabbrica inutilizzata), una scatola di cartone o un anfratto naturale o condizioni analoghe. Condizioni abitative inadeguate sono date dalla mancanza del necessario riscaldamento, di elettricità, da infestazione di insetti o roditori, da impianti idraulici e servizi igienici inadeguati, da sovraffollamento, da mancanza di spazio sufficiente per dormire e da rumore eccessivo; da contrasti con il proprietario dell’abitazione, il vicino, il coinquilino, e legate alla regolare permanenza in una struttura residenziale.


​​​​​​​ Reddito: carenza di cibo adeguato in quantità e qualità, o di acqua potabile sicura, povertà estrema, reddito insufficiente, mancanza o insufficienza dell’assicurazione sociale o dell’assistenza previdenziale a cui si ha diritto. Incapacità ad accedere all’assistenza sociale per mancanza della necessaria documentazione, di prova dell'indirizzo di residenza, per età, o per una circostanza preesistente e per insufficienza della contribuzione, o altro.


​​​​​​​ Contesto sociale: problematiche legate a particolari fasi o cicli di sviluppo della vita come ad es. entrare o terminare la scuola, cessazione del controllo genitoriale, matrimonio, nuova carriera, pensionamento, assunzione o dismissione della responsabilità genitoriale. Sentimenti cronici di solitudine, isolamento, difficoltà nella gestione quotidiana (pasti, sonno, faccende domestiche etc.) conseguenti all’essere andati a vivere da soli. Difficoltà nell’adattamento ad una nuova cultura (per es. a seguito di migrazione); ripudio o esclusione sociale quale ad es. il bullismo, la presa in giro, l'intimidazione, l’essere bersaglio di abusi e umiliazioni verbali; essere volutamente esclusi dalle attività di coetanei o colleghi nel proprio ambiente sociale e simili. Discriminazione soltanto percepita o realmente sperimentata, persecuzione della persona in base alla sua appartenenza effettiva o percepita ad un specifica categoria quali genere, identità di genere, razza, etnia, religione, orientamento sessuale, origine, credenze politiche, stato di disabilità, appartenenza ad una casta, stato sociale, peso e aspetto etc..


​​​​​​​ Sistema giudiziario e criminalità: essere vittima di un reato, condanna in procedimenti civili o penali senza reclusione, fermo, misura di sicurezza, carcerazione, uscire dal carcere etc..


​​​​​​​ Servizio Sanitario Nazionale: in relazione a richieste e consulenze per problematiche inerenti ad es. alla dieta, alla sfera sessuale, la dipendenza da nicotina, alcool etc.


​​​​​​​ Fede e credenze religiose: quali ad es. legate a esperienze angoscianti susseguenti alla perdita di un genitore o di una persona cara o problematiche di fede, a problemi di conversione ad una nuova religione o fede, domande legati ai valori e alla dimensione spirituale dell’esistenza anche non necessariamente legate ad una confessione organizzata o istituzione religiosa.


​​​​​​​ Gravidanza indesiderata, parto multiplo, contrasti con i servizi sociali ed i relativi funzionari e operatori, l’essere state vittime del terrorismo o di tortura, l’aver vissuto calamità e disastri, insurrezioni, rivolte, guerra o simili.


​​​​​​​ Storia personale pregressa: da trauma psicologico, autolesionismo, arruolamento etc.


​​​​​​​ Stile di vita: mancanza di esercizio fisico, dieta inappropriata, comportamento sessuale rischioso, igiene legata ad insufficiente quantità di riposo and in aggiunta ad un disordine psichiatrico.